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Rivoluzione industriale in campo a Sadowa

di Marco Gioannini

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Venerdí 22 Agosto 2008
L'Europa conosce Dreyse e i Krupp

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Attaccate su entrambi i fianchi, inferiori a livello tattico, impedite dall'eccessivo affollamento a manovrare o anche solo a ritirarsi in buon ordine, le brigate austriache si squagliarono in una caotica rotta, nel corso della quale migliaia di uomini corsero disperatamente alla ricerca della salvezza al di là dell'Elba. Con la sua principale armata non più in grado di combattere, Francesco Giuseppe in breve fu costretto a chiedere la pace. La guerra era durata solo sette settimane.
La battaglia di Sadowa può dirsi veramente figlia e specchio di quella rivoluzione industriale e tecnologica, che nella prima metà del secolo XIX dall'Inghilterra era andata diffondendosi al resto d'Europa, trovando proprio nella Prussia uno degli interpreti più convinti.

Insieme al treno e al telegrafo, il simbolo della superiorità tecnologica prussiana nella guerra del 1866 fu soprattutto il fucile ad ago. Inventato da Johann Nikolaus von Dreyse, si trattò del primo fucile a retrocarica veramente efficiente, prodotto industrialmente in grandi quantità e a costi relativamente bassi. Già nel 1841 l'esercito prussiano ne aveva acquistati 60mila esemplari. Fu, però, nella campagna del 1866 e soprattutto a Sadowa che la nuova arma dimostrò le sue qualità rivoluzionarie: prima fra tutte, una rapidità di fuoco almeno quattro volte superiore a quella della vecchia arma ad avancarica della fanteria nemica.

Come spesso avviene, in guerra come in pace, le novità tecnologiche portano a trasformazioni organizzative. Infatti, poiché il fucile Dreyse poteva essere caricato in qualsiasi posizione (in piedi, in ginocchio, al limite, proni), tutti i fanti prussiani venivano ora addestrati a combattere non più nelle dense e poco manovriere formazioni chiuse di eredità settecentesca e napoleonica, ma in piccoli gruppi, in ordine sparso, traendo il massimo vantaggio dalla conformazione del terreno.
Ciò dava loro una mobilità e flessibilità d'impiego fino ad allora inedita, prefigurando tattiche di combattimento poi pienamente sviluppate nel corso del XX secolo.

Gli austriaci a Sadowa si mostrarono letteralmente terrorizzati dalla letale efficacia del fucile ad ago: mentre le loro elefantiache colonne di fanteria avanzavano a passo a passo - centinaia di uomini in posizione eretta e a contatto di gomito - costrette a rallentare per non disordinarsi per le asperità del terreno e a fermarsi per sparare, da ogni parte l'agile fanteria prussiana le bersagliava con un incredibile volume di fuoco, aprendo nei loro ranghi vuoti spaventosi. Non sorprende che molti reggimenti di Benedek si rifiutarono di avanzare e che altri, vista la sorte toccata ai loro commilitoni decimati dal fuoco prussiano, si dispersero ancora prima di giungere a tiro del nemico.

Se a Sadowa l'organizzazione militare prussiana - essa stessa innovativa per concezione - dimostrò una notevolissima capacità di gestire l'innovazione, sarebbe però sbagliato ritenere che tutto il vantaggio tecnologico fosse dalla sua parte. Per quanto efficiente, come tutti i sistemi complessi, anch'essa aveva i suoi difetti. Ad esempio, l'artiglieria su cui Moltke poteva contare era più arretrata di quella austriaca. Un fatto curioso se si pensa che in quegli anni Alfred Krupp produceva nella sua grande fabbrica di Essen il migliore e più innovativo cannone al mondo. Fuso in acciaio, talvolta in un unico blocco, a canna rigata, a retrocarica, con la possibilità di sparare più rapidamente, a più grande distanza e con maggiore precisione di ogni altro modello, il gioiello dell'industria prussiana era stato presentato all'Esposizione di Londra nel 1851.

A dispetto del prezzo elevato e ancora di parecchi difetti di fabbricazione, presto le commesse per la nuova arma cominciarono a fioccare: prima l'Egitto, poi la Russia e la stessa Austria. Ma Krupp in quegli anni non fu profeta in patria: il Governo di Bismarck prima esitò, poi ne acquistò un certo numero in prova, senza esserne veramente convinto. E così a Sadowa i pezzi prussiani erano quasi tutti obsoleti, ad avancarica e in bronzo. Se Benedek fosse stato capace di sfruttare meglio la propria artiglieria più moderna, le cose forse sarebbero andate diversamente.

Come prevedibile, l'ambiziosa ed emergente potenza prussiana seppe rimediare presto a quel ritardo. Già quattro anni dopo, i formidabili cannoni d'acciaio del signor Krupp risultarono uno dei fattori della vittoria contro la Francia, dando alla nazione tedesca la supremazia continentale e incamminando l'Europa sulla catastrofica strada che avrebbe infine condotto al Primo conflitto mondiale.

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